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Domenico Cacopardo's avatar

E' la terza volta che scrivo il commento. Appena, per una ragione qualsiasi debbo interrompere si cancella tutto e debbo ricominciare. Quindi, sintetizzo:

1)1000 volte meglio D'Orrico di Magris che è molto meno mitteleuropeo di quanto ritiene, recando seco i germi dell'antico provincialismo nazionale;

2) rispetto a Lettura e a 7 che leggevano tutti, questa mail sembra una confidenza personale riservata a pochi eletti. Il barone Cappellani da Palazzolo Acreide, mio avo (che da post-borbonico sosteneva, riguardo alle varie invasione isolane "Passano i cazzi ma i culi sono sempre i nostri"), quando arrivò la televisione dichiarò che mai l'avrebbe comprata in quanto non intendeva sedere davanti alla strumento a vedere le stesse cose che seguiva il suo campiere (allora tv in bianco e nero e 1 solo canale).

Ciao Antonio e buon anno: "amor, salud, dinero y tiempo para gustar todo."

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Duca Lamberti's avatar

Anche io compravo Sette solo per leggere la tua rubrica, una delle recensioni che più mi è rimasta impressa è quella di Complotto contro l’America, in questi giorni ho letto che si ipotizza un finto rapimento...

Bellissima Eleanor Rigby, testo struggente, composta nel periodo in cui Paul andò in fissa con gli archi.

Tra le ultime canzoni di Conte, per me premio speciale a L’orchestrina, testo decadente e sensuale che termina facendo scattare una sonora risata, mi ricorda vagamente il finale di Con le peggiori intenzioni, se ripenso come ci rimasi male quando finii il libro, a distanza di qualche ora mi scappò una risata pensando all’intelligenza di Piperno.

p.s. Eh si, rido spesso, per me ridere è un segno di gioia e anche di approvazione

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